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ANT-MAN & WASP
Parte 5: WHO LET THE MONKEYS OUT?
Berlino.
Un tempo questa era una città divisa: dalla guerra, dalle ideologie, da una presunta diversità. Da un muro. Poi fortunatamente il vento è cambiato, quell’ orribile muro è stato abbattuto ed ora Berlino è da oltre un decennio una città libera. Ma al tempo in cui era divisa sono avvenuti molti avvenimenti tragici: alcuni hanno avuto una ampia e giusta risonanza, altri sono passati sotto silenzio, ma hanno lasciato comunque il segno. E continueranno a lasciarlo, molto presto.
Palazzo dei Vendicatori.
Ultimamente questo edificio sembra quasi un ospedale, visto quanti sono qui sotto osservazione: Scarlet, incinta ed in possesso di nuovi straordinari poteri; Deathlok, lo sfortunato Michael Collins, il cyborg fatto a pezzi da Lord Ghaur e miracolosamente rimesso insieme dalla succitata Scarlet; Lei, tornata sulla Terra sotto forma di bozzolo per via di misteriose ferite; ed infine i nuovi arrivati, Sharon Ventura e Kristoff Vernard, posti sotto sedativi per analizzare il loro stato fisico e valutare se siano presenti all’ interno dei loro corpi delle nanosonde che li abbiano costretti a seguire gli ordini del Dr. Nemesis. La risposta è praticamente scontata, ma ultimamente i Vendicatori hanno imparato a non dare nulla per scontato.
È presente anche Scott Lang, Ant-Man, ma non in veste di paziente bensì in quelle di uomo preoccupato. Con queste due persone aveva ricreato ultimamente attorno a sé un senso di famiglia, che pur non sostituendo quella originale almeno appianava il suo dolore. Poi però il mondo gli è caduto addosso e la sua vera famiglia si è posta contro di lui, sottraendogli sua figlia. Ed ora deve compiere una scelta, difficile come quasi tutte le scelte che i supereroi prendono.
“Come stanno?” chiede l’ eroe.
“Da quel che ho potuto finora valutare” risponde Tony Stark “Bene, quantomeno dal punto di vista fisico. Ho qui anche le lastre: ecco, vedi qui? Quelle sono le nanosonde, che ora provvederò ad estrarre dal loro corpo”.
“Quanto ci vorrà?”.
“Poco da un punto di vista dell’ operazione, poi però bisognerà attendere almeno una giornata prima che si riprendano del tutto”.
“E se non ritornassero più quelli di un tempo?” interviene Vibraxas, un altro eroe presente in questo momento nell’ edificio “Potrebbe significare la fine della Fantastic Force”.
“No, N’Kano” ribatte Scott “La Fantastic Force non finirà mai”. Ma nemmeno le sue parole suonano convincenti (provate a farle sembrare tali quando nella base principale del gruppo è rimasto un solo componente).
In quel momento entra nella sala Wasp:”Scott, c’è una nostra cara, vecchia conoscenza che ci attende all’ entrata”.
Senza aggiungere nulla, Ant-Man si reca con la leader dei Vendicatori dalla suddetta vecchia conoscenza. Forse non tanto cara.
“Detective McNiven” dice Scott “Non pensavo l’ avrei rivista così presto”.
“E mi creda, avrei voluto che le circostanze fossero migliori”.
“Cosa è accaduto?” chiede Wasp.
“Accade che rischio il posto”.
“Ci racconti tutto”.
“Molto semplicemente i grandi capi stanno cercando un capro espiatorio per l’ ingiusta detenzione di Mr. Lang. Forse non riuscite ad immaginarlo, ma arrestare un Vendicatore può portare a grossi guai”. Scott non si premura di ribattergli che lui non è un Vendicatore, non ancora almeno.
“Senza offesa” ribatte Janet Van Dyne “Ma non è che lei abbia fatto molto, se non alla fine, per aiutare Scott”.
“D’ accordo, posso darle ragione. Ma il vero problema è un altro: quando Swarm ha fatto evadere Mr. Lang, un’ altra detenuta ne ha approfittato per fuggire”.
“Detenuta?” esclama Ant-Man “Si tratta forse di quella Madame X che stava nella cella accanto a me?”.
“Esatto. Ed è questa la vera colpa che mi è stata imputata. Io non sono un uomo perfetto, commetto degli errori ma ho l’ onestà di ammetterli. E stavolta ne ho commessi, soprattutto nel giudicarvi. Sa, ho visto ciò che quel Djorjevic stava facendo agli sloreni”.
“Dunque ha capito il motivo del nostro intervento” dice Jan.
Il detective annuisce:”E spero vogliate venirmi incontro: da alcune voci sembra che Madame X si sia rifugiata a Berlino e lì, per motivazioni ignote, abbia devastato il set di un film diretto da un americano”.
“Quale?”.
“Ehm, il titolo preferisco non dirlo. Il regista si chiama Tex Porneur”.
“Un nome, un destino”.
“Come si sa che è stata lei?”.
“Il fatto è stato rivendicato da un certo Compagno X, che altro non è che un’ altra identità criminale di Madame X. Ovviamente io non posso recarmi a Berlino e, credetemi so di chiedervi molto, mi domandavo se per caso non poteste recarvisi voi”.
“Sto parlando con lo stesso uomo che tre giorni fa mi ha bollato come traditrice?” chiede Wasp.
“Le persone cambiano, anche in poche ore” ribatte Roy McNiven.
L’ eroina annuisce:”D’ accordo, per me non c’è problema. Oltretutto è una criminale che avremmo ricercato comunque. Scott, l’ invito è esteso anche a te”.
All’ inizio Ant-Man è tentato di rifiutare, poi pensa che da questa missione potrebbe valutare se è in grado di far parte dei Vendicatori. Dunque annuisce.
Berlino. L’ indomani.
Una volta giunti nella capitale della nazione tedesca, Ant-Man e Wasp si dirigono immediatamente all’ ambasciata americana in quanto hanno ricevuto una comunicazione prima di partire per questa città.
“Tipico, vogliono metterci uno alle spalle che ci controlli” commenta Jan.
“Se non abbiamo nulla da nascondere, non abbiamo nulla da temere” ribatte Scott.
Così, pochi minuti dopo, i due stringono la mano all’ ambasciatore Michael Princeton. Accanto a lui vi è un tizio con un costume molto simile a quello di USAgent. Il Capitan America tedesco che solo i tedeschi (e nemmeno una buona parte) conoscono.
“Benvenuti” dice Princeton “Vi presento Hauptmann Deutschland, il vostro membro di contatto col governo tedesco”.
“Ehm, ma non ti chiamavi Vormund?“ chiede Wasp.
“Sono tornato alle origini“ spiega lui.
“Fai come me: ho quest'alias da più di dieci anni e ne vado fiera“.
“Ora però non perdiamo tempo ulteriore” interviene Hauptmann “Andiamo subito sul luogo del misfatto”.
“Chiaro e diretto, eh?” sussurra Wasp ad Ant-Man.
“Già, mi ricorda qualcuna che conosco”.
Poco fuori Berlino.
Solitamente i set cinematografici dei film pornografici sono ambientati in oscure cascine di campagna ed i mezzi impiegati sono al più di second’ordine. Non è così però per Tex Porneur, il più celebre attore/regista/produttore/montatore (ed all’ occorrenza anche doppiatore) di film porno al mondo. Il suo primo film, Vedi Napoli e poi godi, è ormai già un cult, materia da leggenda. Ed è il film che lo ha lanciato nell’ olimpo del gotha pornografico (ammesso e non concesso che ne esista uno), con ormai più di 400 pellicole all’ attivo. I notevoli incassi guadagnati gli hanno permesso di ottenere consistenti budget dai produttori. Con conseguenti e ben apprezzati set e macchinari. Che ora però sono andati distrutti.
“Guardate, guardate!” esclama disperato mostrando un biglietto. Vi è scritto:’Con tanti saluti dal Compagno X’. “Ha rovinato il mio film, il mio splendido film! La più grande porno-produzione dai tempi di Rocco si fa le polacche! Vi rendete conto?”. Probabilmente no.
Il regista comincia a camminare su e giù per il set, lamentandosi continuamente, attirandosi così lo sguardo stranito e sicuramente pensieri non proprio edificanti sul suo stato mentale da parte dei tre eroi.
“Non ha proprio alcuna idea di chi possa essere stato?” chiede infine Hauptmann Deutschland “Avrà sicuramente dei rivali nel suo… lavoro”.
“Io sono l’ essere più pacifico del mondo”. E tutti ci credono, come no? “Non farei del male nemmeno ad una mosca e non ho nemici. Ma ora scusatemi, nonostante tutto il lavoro continua”. Detto questo si slaccia l’ accappatoio e rimane nudo di fronte ai tre eroi: Ant-Man e Hauptmann Deutschland volgono rapidamente lo sguardo, mentre Jan rimane a guardare senza mostrare alcuna emozione particolare. “Jeanette, vieni” chiama Porneur “Ora c’è la scena sul bancone del bar”. Una scena che sicuramente gli eroi si perderanno.
“Con quelle… caratteristiche” pensa Wasp “Deve aver sicuramente avuto delle raccomandazioni. Altrimenti difficilmente avrebbe… sfondato”.
Un’ ora dopo.
Scott, Jan ed il campione tedesco si sono ritirati angolo appartato.
“Guardate queste foto” dice Hauptmann Deutschland “Sono state scattate un paio di giorni fa all’ aeroporto. Ecco, vedete? Qui c’è la donna che state cercando. Più avanti vi è un suo ingrandimento”.
“Quello che a me sfugge è perché Madame X sia venuta in questa città” si interroga Scott Lang.
Ma la risposta per l’ eroe dovrà attendere in quanto pochi istanti dopo, da un televisore lasciato acceso vicino a loro, giunge una incredibile notizia.
“Sì, Gerhard, qui a Berlinerplatze è il caos più assoluto. Decine di scimmie, ripeto, decine di scimmie addobbate con strani vestiti hanno iniziato a seminare il panico tra la folla. Non si conoscono ancora le motivazioni di questo gesto, ma sappiamo chi vi è dietro: ecco, vedete quell’ uomo in fondo? Dice di chiamarsi Compagno X e di voler ricostruire con le sue scimmie senzienti il muro di Berlino. Chi sia e perché voglia…”.
“Qualcuno poi mi dovrà spiegare perché i criminali con piani deficienti li becco tutti io” dice Ant-Man “Non sei d’ accordo, Wasp? Wasp?”.
Ma la donna non gli risponde, è rimasta pietrificata dallo stupore:”No, non possono essere loro”.
“Io mi reco subito lì a fare quanto posso” dice Hauptmann Deutschland.
“E noi ti seguiamo, ovviamente” aggiunge Janet “Così scopriremo finalmente cosa vuole il nostro caro Compagno”.
Palazzo dei Vendicatori.
Finalmente Sharon e Kristoff si riprendono, subito confortati dal caloroso bentornato di Vibraxas.
“Dov’è Scott?” è poi la domanda della Donna Cosa.
“È andato in missione” risponde Iron Man.
“Lavora già per voi, dunque?”.
“Beh, non ancora in modo definitivo”.
“Ma ormai praticamente è così”. Poi porta in disparte l’ eroe in armatura:”Senta, cosa può dirmi riguardo a Kristoff?”. La donna si volta verso il ragazzo, il suo sguardo è distante.
“Che fisicamente ora sta bene. Purtroppo non so cosa dirle riguardo lo stato psicologico od emotivo: il Dr. Nemesis ha detto che le nanosonde hanno solamente riportato alla luce il suo vero carattere. Immagino che solo il tempo potrà dare la risposta a questa domanda”.
“Allora mi occuperò io di lui” afferma Sharon. Ecco, le nuove responsabilità che stava cercando, qualcosa che dovrà portare avanti quasi esclusivamente da sola, senza più l’ ombra di nessuno ad opprimerla. “Scott quando tornerà?”.
“Anche a questa domanda non posso risponderle”.
“In ogni caso lo attenderò qui. N’Kano, riporti tu Kristoff in Africa?”.
“Sì, Sharon, ci penso io, così finalmente Laser non si sentirà più solo. Tu quando ci raggiungerai?”.
“Al più presto”. La donna abbraccia l’ ex pupillo del Dr. Destino, che dopo qualche istante ricambia la stretta.
Berlino.
Sembra la scena di un film dell’ orrore grandguignolesco quello che accoglie gli eroi: scimmie che balzano qua e là distruggendo tutto quello che incontrano. Dietro di loro un' altra scimmia, che sembra stia dando degli ordini ai suoi simili, sembra… il leader! E tutti hanno lo stesso identico abbigliamento, una sorta di maglia con sopra stampati la falce ed il martello!
“Sono proprio loro, le Bestie di Berlino” afferma Wasp “Credevo le avessero rinchiuse nello zoo delle pessime idee, oramai”.
“E chi o cosa sarebbero?” chiede Ant-Man.
“Un tentativo di far evolvere le scimmie ad uno stato di intelligenza pari a quello umano: Hank affrontò questa perversione della scienza una volta. Puoi vedere tu stesso i magnifici risultati”.
“Ho capito, sono gli scarti del film Il Pianeta delle Scimmie. Non so se sentirmi onorato od offeso per il fatto di aver incontrato tutti i criminali di serie Z affrontati dal tuo ex”.
“Guarda che ti mancano ancora El Toro, il Protettore e la Voce. E poi il Coleottero Rosso, Kulla e...".
"Che vita grama mi aspetta in futuro!".
“Guardate là in fondo” indica Hauptmann Deutschland “È quel tizio che hanno inquadrato alla televisione, il Compagno X”.
“Scott, occupati tu di lui” suggerisce Janet “Io e il caro Hauptmann proveremo a fermare la furia devastatrice di queste scimmie”.
Ant-Man non aggiunge altro ed a cavallo di una mosca si lancia verso il Compagno, che non nota la sua minuscola avanzata. Una volta giunto al suo cospetto, lo colpisce con alcuni raggi energetici, che però il criminale pare sopportare. Capendo però di essere stato attaccato, fugge verso un edificio ad alcuni metri di distanza alle sue spalle.
Ant-Man non lo molla:”Vieni qui, Madame X, non avevi detto che ero un perdente? Hai forse cambiato idea?”.
Il buio accoglie l’ eroe non appena entra nell’ edificio. Accende allora una luce posta sul suo elmetto cibernetico, poi torna alle consuete fattezze. Lunghi corridoi sono davanti a lui e li percorre stando ben circospetto ad ogni passo. Infine una luce appare in fondo e lui la varca, entrando in una grande sala circolare: al centro di essa vi è un ampio tavolo, ugualmente circolare, e sopra questo tavolo una gabbia con al suo interno… Madame X! Vestita con un completo decisamente sadomaso, incatenata e con una sorta di palla rossa in bocca ad impedirgli di parlare. Non che le importi molto in questo momento, visto e considerato che è svenuta.
“Cosa?” esclama Scott Lang “Ma allora…”.
“Allora è tempo di dare il via allo spettacolo!” urla il Compagno X apparso improvvisamente alle sue spalle.
Prova a colpirlo con un pugno, ma Ant-Man si china immediatamente e lo evita. Il criminale estrae allora una pistola e spara alcuni colpi: grazie alla sua prontezza di riflessi, però, Scott si ripara dietro il tavolo, non venendo così ferito. Poi improvvisamente le finestre dell’ edificio esplodono in una cascata di vetro lucente e da esse entra uno sciame ronzante di moscerini, che attornia il Compagno X, distraendolo e facendogli perdere la presa sulla sua arma. Compare poi uno stuolo di formiche dietro di lui: lo afferrano per il risvolto dei pantaloni e, tirando strenuamente, lo fanno cadere sul pavimento, togliendogli poi la maschera che copriva il suo volto.
“Ma guarda un po’ chi è” dice Ant-Man “Tex Porneur, il regista/attore. Allora sei stato tu ad ideare il tutto”.
L’ uomo si rialza, senza provare a reagire, avendo ormai capito di essere stato sconfitto:”Sì, sono stato io: sarebbe stata la mia più grande produzione. Il più grande film di tutti i tempi, La Rinascita del Muro, non solo porno, ma horror, thriller e noir mischiati insieme. Ed il tutto con scene riprese dal vivo e attori non professionisti, gente della strada come nel neorealismo italiano!”.
“Dunque sono state le Bestie di Berlino a distruggere il tuo set cinematografico dietro tua indicazione e sei stato tu a mettere quel biglietto, non Madame X. A proposito, lei che c’entra nei tuoi folli schemi?”.
“Un tempo era la mia amante, mi ha tradito più di una volta. Così l’ ho attirata qui con un inganno, sai, i soliti tentativi di vendetta. Un bel snuff movie non ci sarebbe stato male, quelli te li pagano bene”.
“Sei un animale”.
“Ah, le Bestie: che fortuna averle ritrovate in quello zoo, ho dato loro la libertà, speravo con loro di fare qualcosa di più. Peccato. Ma ritornerò, Ant-Man, e mi vendicherò”.
“Non potevi risparmiarti almeno quest’ ultima frase cliché?”.
All’ esterno.
Scott Lang porta all’ esterno il Compagno X, mentre le formiche ai suoi ordini stanno trascinando delicatamente fuori dall’ edificio una ancora svenuta Madame X. Come esce, l’ eroe vede che le Bestie di Berlino sono state domate, ma a quanto pare non coi pugni: alcune di loro mangiano banane, altre se ne stanno tranquillamente sedute. E tutte hanno fatto a pezzi le loro magliette con sopra stampate la falce ed il martello.
“Ehi, Scott” lo accoglie Janet Van Dyne “Non hai idea di quanto socievoli siano queste amabili scimmie. Incredibile, si è riusciti più a ragionare con loro che con certi supercriminali. Ah, ma guarda chi abbiamo qui, Tex Porneur, lo sapevo che era un raccomandato”.
“Allora da qui credo di potermene occupare io” interviene Hauptmann Deutschland “Il Compagno X verrà prima processato in Germania, poi lo trasferiremo da voi per contestargli altre eventuali accuse. Per quanto riguarda le scimmie, vedrò di non far fare loro una brutta fine”.
“Sì, decisamente non lo meritano un’ altra volta”.
“D’ accordo su tutto” ribatte Ant-Man “Ma Madame X viene con noi, è il nostro biglietto di ritorno e la salvezza di un nostro alleato”.
Il giorno dopo.
I due eroi sono tornati nella loro madrepatria. Madame X è stata consegnata alle autorità. Roy McNiven è stato riabilitato ed ora i Vendicatori hanno un amico in più. Insomma, tutti felici e contenti? Beh, non proprio, dopotutto questa è una storia di supereroi.
“Allora torni anche tu in Africa, Sharon?” chiede Scott Lang.
“Già, immagino invece che tu rimanga qui. Vicino a tua figlia” commenta la Donna Cosa. L’ eroe annuisce. “Scott, è finita, vero, tra noi? O forse non è mai iniziata”.
“No, non è vero: ho passato momenti belli insieme a te, ma sento che ora quei momenti sono finiti. Però non li rimpiango”.
“Qualche tempo fa sarei precipitata nella disperazione per una cosa del genere. Ma ora sono maturata, sono una donna più forte. Ho altri impegni da portare avanti, altre persone a cui badare a cui serve che io sia decisa, non arrendevole”.
“E lo sei. Salutami Kristoff non appena lo vedi”.
“Credo che gli mancherai molto”.
“Digli che non mancherò di venirlo a trovare di tanto in tanto”.
“Scott, dimmi la verità, non è solo per tua figlia, vero? Tu ami ancora la tua ex moglie, nonostante tutto quello che ti ha fatto”.
L’ eroe preferisce però non replicare:”Beh, allora… ci salutiamo qui”.
Scott e Sharon si scambiano un caloroso abbraccio, poi un tesseratto si apre e la donna lo varca per riapparire in Africa, al cospetto dei suoi compagni di squadra.
“Interessante quell’ aggeggio” interviene Wasp “Credi che potremo servircene anche noi?”.
“Onestamente non so” risponde Ant-Man “Dovrò chiedere”.
“Ah, il fatto che tu sia ancora qui… Devo presupporre che hai accettato la mia offerta?”.
“Presupponi bene” sorride l’ eroe.
“Perfetto, allora ho già approntato la tua communicard. Eccola”.
“Decisamente sei una donna che non perde tempo”.
“Inoltre è appena arrivata una lettera per te”.
“Da parte di chi?”.
“Il mittente non è indicato, ma io un sospetto ce l’ ho”.
Scott si reca in una sala deserta, apre la missiva ed il suo cuore si riempie di gioia nel vedere una calligrafia a lui nota:”Ciao, papà, sono la tua spero ancora adorata figlia Cassie. Anche se non potremo più vederci tanto spesso, di certo non possono impedirmi di scriverti. Spero che questa lettera ti arrivi, sapessi che fatica che ho fatto per contattare il tuo avvocato senza che mamma venisse a saperlo. Sai, a scuola tutto procede…”.
Scott Lang legge e rilegge mille volte queste parole, trattenendo a stento le lacrime.
Abitazione di Claude Unger.
Dopo un’ altra trionfale giornata in tribunale, il celebre avvocato rientra a casa… per trovarvi sua moglie Micaela seduta su un divano, il viso torvo e pieno di rabbia.
“Cosa c’è, tesoro?” le chiede Claude.
Per tutta risposta lei si alza e gli sbatte in faccia delle foto che teneva in mano. Mentre le vede cadere, Unger non può far a meno di notare il soggetto: lui che se la “spassa” con una giovane ragazza, avrà al massimo sedici anni. La sua scappatella di ieri sera, ma chi è stato?
“È vero?” chiede Micaela.
“Chi ti ha dato…”.
“Non ha alcuna importanza chi me le abbia date! È vero quello che dicono queste foto o no?”.
“Ti posso spiegare…”.
Uno schiaffo è la risposta di Micaela. “Porco!”. Poi, senza che Claude Unger faccia nulla per impedirlo, fa le valige ed esce di casa. Pochi giorni dopo l’ avvocato riceverà la richiesta di divorzio con addebito a suo carico. La sfolgorante carriera
politica di Claude Unger morì quel giorno, prima ancora di nascere, quel giorno maledetto in cui qualcuno di cui non seppe mai l’ identità spedì quelle foto a sua moglie.
Palazzo dei Vendicatori.
Su una cosa Sharon Ventura aveva ragione: che Scott Lang era rimasto tra i Vendicatori non solo per stare vicino a sua figlia, ma anche perché c’ era di mezzo una donna. Solo che ha sbagliato bersaglio. Scott l’ ha potuta conoscere bene solo in questi ultimi giorni e sente di provare qualcosa per lei, così come tanto tempo fa provò qualcosa per Sue Richards. Spera un giorno di riuscire a dirle ciò che sente. Anche adesso, pur con quel volto segnato dai lividi, Scott Lang non può far a meno di trovare affascinante Janet Van Dyne, di desiderarla più che come una semplice compagna di squadra. Solo che le è sembrata distante in questi giorni, come se fosse su un altro pianeta, persa in qualche sogno di finta gloria che solo lei è in grado di vedere: Scott dovrà prima staccare Janet da questa illusione, poi farsi avanti.
È come spesso capita solo una questione di tempo. Ma ora deve prepararsi per un altro momento importante.
Tutti i Vendicatori presenti nel Palazzo sono stati richiamati e a loro Wasp dice:”Amici miei, diamo il benvenuto al nostro ultimo acquisto: il piccolo grande… ANT-MAN!”.
E la folla impazzisce.
FINE
Note dell' Autore: Questa storia ci insegna una cosa: mai leggere Essential Ant-Man. Potreste calarvi in un mondo astruso e incredibile, pieno di supercriminali così infimi che praticamente li adorate subito. Questa miniserie dedicata ad Ant-Man e Wasp, credetemi, è stata solo la prima incentrata su questi due straordinari personaggi. Non foss'altro perchè, prima che esaurisca il loro parco di supercriminali, ne dovrò fare di strada. Dunque rimanete sintonizzati e vedrete che prima o poi ritorneranno su queste pagine. Nel frattempo, potete comunque godervi le loro avventure su Vendicatori. Ed ora qualche appunto sparso:
A) I rapinatori della banca del primo episodio: Bob, Kurt, Geoff, Chuck. Mi domando chi possano essere?
B) Spencer Watson è lo zio di MJ Watson, Claude Unger è un avvocato di grido ideato dallo scenggiatore Bob Gale, ma che non ha mancato di essere protagonista anche da noi. Inger Sullivan ha fatto finora pochissime apparizioni (V. Capitan America Speciale Star 2): un nuovo membro della ciurma dei Vendicatori che ritorna in auge. Chiedo scusa per gli errori che sicuramente avrò commesso nel descrivere il processo: esigenze narrative e nulla più, tanto quasi da farlo sembrare un telefilm americano in più di un punto. Spero comunque che la cosa non vi disturbi più di tanto.
C) Tex Porneur è un personaggio ideato da Grant Morrison per The Filth, liberamente molto liberamente da me ripreso e riadattato alle mie esigenze.
Ringrazio infine Mickey per aver traghettato Scott a lungo su Fantastic Force ed avermi ispirato questa saga.